La finale di Coppa Italia e la conseguente vittoria del primo trofeo della storia rossazzurra ha un filo conduttore che si intreccia con il Karma ed i nomi di Davide Marsura e Rocco Costantino. I due giocatori si sono resi protagonisti assoluti in una gara in cui dovevano essere comprimari, ma più in generale in una stagione che da gennaio in poi aveva deluso le aspettative.
L’esterno entrato a dieci minuti dal termine dei tempi regolamentari si è reso protagonista di una rete ed un assist ma soprattutto è stata chiara la sensazione che fosse incontenibile. Tutto un altro giocatore rispetto a quello messo ai margini della rosa e spinto sul mercato, salvo poi essere reintegrato per emergenza. Diverso il discorso relativo a Costantino. Il numero nove era arrivato in pompa magna, sciupando però tanto e riuscendo a siglare una sola rete contro il Brindisi. Il gol che è valso la coppa vale forse molto di più a livello personale, perché adesso per l’ex Monterosi potrebbe iniziare una nuova stagione, a quattro partite dal termine e nonostante le poche chances a disposizione. Due storie particolari in una finale piena di colpi di scena che potrebbe lasciare uno strascico inatteso per un Catania bipolare ma alla ricerca di una sola identità