Il tecnico del Catania, Luca Tabbiani, è intervenuto davanti ai microfoni della stampa per la conferenza in vista del match contro l’Avellino. Ecco le sue parole in un momento sicuramente non semplice per gli etnei:
“Al di là delle voci che sono uscite, per noi che viviamo lo spogliatoio c’è molta unità d’intenti, insieme stiamo cercando di costruire qualcosa per ottenere sempre il meglio, dobbiamo andare a ricercare continuità nelle prestazioni e nei risultati. In ogni ambiente di lavoro si fanno le valutazioni di quello che poi succede. E’ giusto che vi sia un confronto tra i miei ragazzi e la società. Domenica abbiamo l’opportunità di disputare una bella partita, che rappresenta anche una bella pubblicità per la categoria con la solita cornice di pubblico che ci aspetta e responsabilizza”.
“Quando si dice che la squadra, o qualche componente della stessa, remi contro l’allenatore si tocca la professionalità dei calciatori stessi e la mia umanità. E’ irrispettoso, io andrei in via Plebiscito e mi farei mettere sul fuoco perché ho la certezza che i ragazzi fanno il massimo per me e per il Catania soprattutto, la cosa più importante. Poi io posso essere all’altezza o meno, idem i ragazzi. Sarà il tempo a giudicare. In tutti gli ambienti di lavoro ci sono regole da rispettare. Tutti nella vita possono sbagliare, nessuno ha mai fatto del male a qualcuno ma se qualcuno sbaglia è giusto prendere determinati provvedimenti. La forza di una società è quella di fare rispettare le regole, tutti possono sbagliare ed il giorno dopo è risolto, bisogna seguire una linea di pensiero”.
“Infortuni? Viviamo una situazione particolare dall’inizio dell’anno, con infortuni concentrati specialmente in determinati reparti. Non cerco alibi ma sinceramente non aiuta questa situazione perché qualche difficoltà a livello numerico ce l’abbiamo da inizio anno ma dobbiamo in qualche modo sopperire a queste difficoltà”.