Mimmo Toscano, il neo tecnico del Catania, è stato presentato in conferenza stampa dalla dirigenza etnea con presente anche il Presidente Rosario Pelligra. Ecco le sue considerazioni:
“Per me oggi è un giorno importante, ringrazio il Presidente e la dirigenza del Catania per questa grande opportunità. La cosa che posso promettere è il duro lavoro in cui credo tanto. Sarà un’annata impegnativa, lo sappiamo, ci saranno momenti buoni e meno buoni dove tutti dovremo essere uniti e ci dovrete stare accanto. La motivazione che ho io dentro oggi si è sposata perfettamente con quella del Catania. Il senso di appartenenza dovrà essere ciò che dovremo trasferire in campo. C’è da lavorare tanto. Dovremo essere una squadra competitiva e sicuramente l’impegno ed il lavoro non mancheranno”
“Credo che sia Toscano a cercare sempre nuove sfide ed il Catania è una grandissima opportunità. I catanesi li ho incontrati sempre in tutto il mondo, quindicimila abbonati in Serie C si vedono raramente. Catania è una sfida bella. Dovremo cucire il vestito giusto all’organico che avremo costruito. Non dovranno mancare intensità e ritmo, ormai è un calcio di duelli e anche mentalmente dovrà essere una squadra forte. Nei momenti non belli devi essere forte e saper reagire”
“E’ da ieri che sono qua e non ci siamo mossi dall’ufficio. Non vince chi è più bravo, ma chi sbaglia il meno possibile. I valori umani sono importanti per costruire un gruppo forte ed una forte identità. Anche in questo staremo molto attenti nelle nostre valutazioni”
“Io sono abituato a non guardare dietro, quello che abbiamo fatto a Cesena rimarrà nella storia, adesso penso solo al Catania. Nel Girone C ciò che è più complicato è la situazione ambientale, l’aspetto agonistico è un po’ più elevato ma è la categoria in generale che deve essere abbandonata il prima possibile. Le mie squadre partono da una base a tre, poi con il Direttore Faggiano stiamo lavorando per trovare le caratteristiche giuste. L’unica cosa che ho riscontrato in tutte le piazze dove ho centrato l’obiettivo è stata l’alchimia fra giocatori, club e piazza. L’identità che viene creata. Noi prima di tutto dobbiamo colmare il gap di punti da 45 a 79 della passata stagione”
“A me non piace chiamare un giocatore giovane o meno giovane, perchè se lo chiami giovane non crescerà mai. Abbiamo le idee chiare perchè se un giocatore è da Catania non bisogna guardare il dato anagrafico. Non c’è nessuna preclusione. L’importante è avere giocatori che siano da Catania. Col direttore abbiamo parlato solo di caratteristiche non di nomi o altro. La durata del contratto è un contratto biennale con opzione per il terzo”
“Sono un uomo del Sud che pretende tanto da se stesso e dagli altri. Posso sembrare burbero e probabilmente in campo lo sono, ma fuori dal campo sono molto disponibile. Se vedo che una persona da tanto, Credo tanti nei rapporti interpersonali che poi ti agevolano il lavoro. Se si crea quel rapporto di fiducia reciproca è fondamentale”